Distanti…ma vicini

La fraternità al tempo della pandemia

Sono trascorsi più di tre mesi dall’ultima volta che ci siamo visti tutti insieme in fraternità qui a Sant’Eframo, e in questo tempo si sono susseguite emozioni e stati d’animo diversi che oggi proviamo a ricordare.

Avevamo tanti obiettivi da raggiungere insieme. Eravamo prossimi ad un ritiro di Quaresima locale in un convento di Baronissi (SA) e abbiamo dovuto annullare in extremis.

Come ogni anno avevamo progettato la nostra sagra e stavamo anche organizzando un pranzo domenicale nel nostro convento. Era in programma il solito appuntamento del “Fraternitalent” per i più piccoli, tante bellissime iniziative da fare insieme, occasioni di crescita fraterna che purtroppo un piccolo e minuscolo virus ci ha impedito di realizzare.

Nonostante le difficoltà, i vari impedimenti personali e le paure che emergevano, non ci siamo persi d’animo, e dopo una riflessione iniziale, abbiamo subito pensato a come avremmo potuto superare l’ostacolo e fare di necessità virtù, trasformando il buio in luce.

Il desiderio di stare insieme, seppur virtualmente, era talmente forte da indirizzarci al cuore stesso della vita fraterna: la preghiera. Così il Consiglio ha consegnato personalmente ad ogni membro della fraternità, una preghiera specifica, come segno di vicinanza e attenzione, preghiera che abbiamo recitato insieme tutte le sere, nello stesso orario, condividendo intenzioni personali su un social comune a tutti.

Lo slogan delle nostre azioni in questo periodo era scandito sempre dalla frase: DISTANTI … MA VICINI!

In questo periodo la nostra fraternità aveva l’abitudine di pregare all’aperto, nel chiostro, ed era bellissimo alzare gli occhi al cielo e rivolgerci così all’Altissimo… in questi mesi è stato triste alzare lo sguardo e vedere il soffitto delle nostre case, ci ha fatto sentire un po’ isolati… il silenzio, un nodo in gola, quasi a mancare il fiato.

I più piccoli delle nostre famiglie, insieme agli Araldini, hanno realizzato degli striscioni dipingendovi colorati arcobaleni con la scritta “andrà tutto bene”, e vederli appesi ai balconi è stato segno di speranza condivisa.

La fraternità non ha lasciato soli gli Araldini: gli animatori, aiutati sempre dal disponibilissimo fra Raffaele Abbagnale, hanno organizzato, online, una volta alla settimana, formazioni ed incontri a gruppi seguendo delle tematiche importanti anche per il momento che i nostri piccoli vivevano, e preparandoli anche alla Pasqua.

In un momento di paura e di incertezza come quello che abbiamo vissuto e tutt’ora viviamo, queste iniziative ci hanno fatto sentire meno soli, abbiamo avvertito ancor di più l’importanza e la bellezza della fraternità, la forza di un abbraccio e il calore di un sorriso.

Abbiamo vissuto insieme le celebrazioni della Santa Messa domenicale, collegandoci online attraverso un’applicazione di conference, e per questo ringraziamo i nostri frati che si sono resi disponibili per questo appuntamento. Abbiamo vissuto anche la Santa Pasqua in questo modo particolare.

Sicuramente le nuove modalità di collegamento non sono state per tutti di semplice gestione, ma è stato sempre emozionante rivedere tutti i fratelli e le sorelle della fraternità e in questo tempo di distanziamento fisico questa è stata forse la cosa più bella.

In questa chiusura forzata non ci è mancato, come fraternità, lo slancio verso l’altro. In collaborazione con la nostra Municipalità, il nostro convento e una Parrocchia vicina a noi, abbiamo dato vita al “carrello solidale”: alcuni terziari volontari hanno dato un aiuto nel ritirare la spesa presso i negozi della zona e a distribuirla alle famiglie bisognose.

Questa ultima esperienza in particolare ha arricchito ogni volontario e tutta la fraternità e ci ha fatto prendere maggior consapevolezza dell’enorme crisi sociale ed economica che ha attraversato e attraversa una grandissima parte delle famiglie e questo è stato per noi tempo prezioso che ci è stato donato per riflettere su alcuni aspetti che a volte la vita frenetica non ci aiuta a comprendere.

Tutto questo ha evidenziato ancora più come la fraternità non è un luogo ma un incontro: l’incontro con Dio attraverso i fratelli che Lui stesso ci ha donato.

Nino Riccio

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