S.Eframo Vecchio e il convento dei frati

 

In piena città, ma lontano dal traffico caotico, tra l’Orto Botanico ed il Bosco di Capodimonte, si estende Sant’Eframo Vecchio. C’è ancora molto verde grazie a ville costruite tra il Seicento ed il Settecento e palazzi dai cui androni si può ammirare verde a perdita d’occhio fino a Capodimonte. Il polmone di verde più ricco è rappresentato, però, dai giardini che circondano la chiesa ed il convento di Sant’Eframo Vecchio, il più antico complesso dei frati minori cappuccini sorto in Campania. Essi, infatti, giunsero a Napoli nel 1529 e il Cardinale Vincenzo Carafa affidò loro, fuori Porta San Gennaro, sulla collina che portava a Capodimonte, una chiesetta con intorno dei giardini,  nel 1530 fu costruito il convento. I proprietari di ville e masserie che erano nelle vicinanze della chiesetta donarono o vendettero ai frati appezzamenti di terreno, per cui in pochi anni il Luogo si ingrandì tanto da poter ospitare più di cento frati. Alla fine del ‘500 furono scoperte e subito richiuse le catacombe, che nel 1931  furono riportate alla luce dall’archeologo oratoriano Antonio Bellucci(1); esse sono state oggetto di recenti restauri che andrebbero completati.

I frati cappuccini, veri seguaci di San Francesco d’Assisi vivono in povertà e gestiscono il convento con il proprio lavoro e con le offerte dei fedeli.

Sempre pronti ad aiutare il prossimo, nel 1656, mentre alti prelati si rifugiarono tra i certosini a San Martino, i cappuccini si offrirono di soccorrere gli appestati e la loro presenza contribuì al miglioramento dei lazzaretti (2). Morirono sessantadue frati, che furono sotterrati nell’attuale campo sportivo del convento. Nei primi anni del Settecento le loro ossa furono traslate in una fossa  che si trova in chiesa nella cappella del Crocifisso.

Attualmente il complesso avrebbe bisogno di lavori di ristrutturazione che lo renderebbero un polo di attrazione turistico di cui beneficerebbe tutto il quartiere di Sant’ Efremo Vecchio(3).

Eduardo Nappi

 

  1. E. Nappi, La chiesa di Sant’Eframo Vecchio in Napoli, in Studi e Ricerche francescane XIX (1990).
  2. E. Nappi, Aspetti della società e dell’economia napoletana durante la peste del 1656, Napoli 1980.
  3. E. Nappi, Passeggiando per il mio quartiere, in Quaderni dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, Napoli 2016.

(Fonte Meridionare News)

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